Educazione all’affettività

“EDUCAZIONE all’AFFETTIVITA’ e alle differenze: partire dai servizi educativi 0-3 anni per agire sulle nuove generazioni e promuovere un cambiamento culturale”. Lo sostiene l’assessora all’istruzione della Regione Toscana, Alessandra Nardini, al convegno promosso dal Pd Versilia e dalla Conferenza Donne Democratiche alla Croce Verde di Viareggio.

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Si è svolto alla Croce Verde di Viareggio un convegno promosso dal Pd Versilia e dalla Conferenza donne democratiche sul tema dell’inserimento dell’educazione all’affettività nelle scuole come possibile prevenzione della violenza di genere e in generale contro la discriminazione del diverso.

Sono intervenuti lo psicologo che da anni collabora con la scuola, Jacopo Bertacchi, Silvia Gori, dirigente del liceo scientifico “Barsanti e Matteucci” di Viareggio, Giovanni Cherubini, psicologo che lavora al consultorio dell’Asl, e l’assessora all’istruzione della Regione Toscana, Alessandra Nardini. Ha introdotto il tema Patrizia Vagli, responsabile del settore istruzione della segreteria del Pd Versilia, mentre Chiara Sacchetti, portavoce della Conferenza donne democratiche della Versilia, ha condotto il dibattito. Dopo i saluti del segretario territoriale Pd, Riccardo Brocchini, sono intervenuti gli esperti, raccontando il lavoro che già viene svolto nelle scuole nelle direzione della presa di consapevolezza di sé e delle proprie emozioni, in rapporto all’altro.

A differenza di quanto suggerito dal ministro Vaditara di far partire una educazione alle relazioni dalle scuole medie superiori, l’assessora ha sostenuto che essendo il patriarcato ancora alla base dei comportamenti violenti degli uomini contro le donne, l’educazione deve cominciare fin dall’asilo nido, per proseguire poi nei vari gradi di scuola, dove si educa all’affettività e alle differenze anche partendo dalla lotta contro gli stereotipi di genere o contro il linguaggio sessista.

L’assessora ha anche ricordato che la Regione Toscana ha rifinanziato la legge 16 del 2009, permettendo di svolgere 300 percorsi nelle scuole regionali, dove si affronta il tema del bilancio dei genere, delle materie Stem per le ragazze, di formazione per le donne e di sensibilizzazione in generale. Vengono anche sostenuti i Centri antiviolenza e il Codice Rosa, utilizzando il fondo sociale europeo per percorsi di formazione e tirocinii retribuiti per donne che escono da una situazione di violenza. 890 persone in ambito scolastico hanno aderito ai percorsi di formazione promossi dall’Indire sull’inclusione e il contrasto agli stereotipi di genere. La Regione si è impegnata anche per il futuro in questa direzione, con bandi che partiranno a settembre prossimo, con un investimento pluriennale di 6 milioni di euro

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